Ina Ripari


ven 8 ore 21:00

Ci trasferiamo nella sala mostre, ci disponiamo intorno, alle pareti. Il sottofondo musicale è tenue, ritmato, con suoni d’atmosfera buia, d’attesa e, in qualche modo, epica.



La performer arriva in silenzio, lentamente, in abito nero e si pone nell’angolo a sinistra della stanza. Aspetta.

Dall’apertura a destra, lentamente, arriva il performer, a dorso nudo.

Si avvicina alla donna, si pone dietro di lei, porge le mani e con violenza le strappa la camicia sul retro. La schiena della donna mostra il disegno del mondo a tratti veloci e approssimati: le nazioni del mondo, i confini fra le nazioni. L’uomo si allontana. La donna resta con il mondo sulla schiena, ben visibile.


L’uomo torna con un barattolo di vernice nera e un grosso pennello. Lentamente, con gesti rituali copre una parte della schiena di nero, forma un quadrato, si allontana, torna, disegna grosse strisce all’interno del quadra, si allontana di nuovo, torna di nuovo, termina di riermpire tutto il quadrato, annerisce l’intera schiena della donna: Il mondo non appare più. I confini sono scomparsi, sono state abolite le divisioni fra gli uomini.